La semplicità dell’Essere

“Less is more”:
in una realtà sempre più distratta da ciò che non è necessario, bulimica di idee e convinzioni, troviamo interesse nuovamente nel desiderare il semplice, “il meno.” L’essenziale torna in auge e travolge ogni aspetto. La moda dunque propone forme regolari, tessuti naturali, volontà di stupire con poco. Si screma il passato e si reinventano i capi con essenzialità, si punta all’universale concetto di eleganza dove una timida creatività rincorre evergreen che fanno da padrone.

Mi piace tradurre queste prospettive di pura contemporaneità proponendo abiti in cui la femminilità prorompente mitiga la sua natura con grazia ed armonia, dove la donna ama sentirsi bella e rivendica tale diritto. Gli abiti diventano interscambiabili, si sostituiscono solo gli accessori per illuminarli e ciò che prima intimoriva per forme e tessuti, oggi vive la quotidianità, si sposa con la vita vera e l’accompagna passo dopo passo. La seta veste la donna di giorno e la segue fino a sera, le nuances e le fantasie sono discrete, ma calde ed intense, con cartelle colori che concedono pochi schizzi di follia… I tessuti avvolgono ma non impediscono i movimenti svelti e i passi veloci delle metropoli.

Torno alle origini e la realtà, deformata dall’eccesso, trova sollievo dall’indispensabile; la mia donna trae dal passato la sua forza e si specchia in un’immagine concreta ed armoniosa; ella non sente più il bisogno di dimostrare, ma sceglie e indossa quando e dove vuole. Si spoglia dei giudizi e responsabilizza la sua immagine: è lei a desiderare. Vuole sentirsi femminile e seducente e ricerca approvazione e consenso solo in se stessa. Penso a Dacia Maraini che identifica il fascino delle donne con il coraggio e semplicemente lo descrive così:

“Ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee”.